Artisti
Le fonti storiche non ci hanno tramandato notizie su artisti di Belvedere Marittimo prima del periodo contemporaneo (del XX secolo per intenderci). Tuttavia non possiamo pensare che non vi siano stati pittori o scultori locali dalle grandi doti artistiche: quasi certamente qualcuno di loro ha collaborato alla realizzazione delle numerose opere artistiche tutt’oggi presenti a Belvedere Marittimo, alcune delle quali sono descritte in questo sito.
Del periodo contemporaneo al nostro sono da ricordare due personaggi dal grande talento artistico: Giovanni Gaglianone (1901-1983), pittore, e Vincenzo Nappi (1951-1999), scultore.
Belvedere ha dato i natali anche a Antonella Iurilli Duhamel, una giovane scultrice e pittrice, che vive a Verona ma che annualmente ritorna volentieri nel suo paese natio. In questa pagina, inoltre, troverete alcune opere del maestro Luigi Impieri.
Giovanni Gaglianone
Giovanni Gaglianone è nato nel 1901 a Belvedere Marittimo. E’ stato espositore in mostre collettive, dalle Biennali veneziane alle Quadriennali romane; una sua caratteristica rimane l’avere sempre respinto progetti e inviti per mostre personali. E’ morto nel 1983.
Come artista ha fatto il suo “grande ingresso” nella sua città natale, un anno dopo la morte, mediante l’esposizione di alcune delle sue opere (69 quadri esposti) nella mostra allestita dal 19 agosto al 5 settembre 1984 presso le sale di Palazzo Nastri (ora sede della scuola elementare del centro storico).
Per dare un’idea della pittura del Gaglianone riportiamo una breve analisi fatta da Giuseppe Selvaggi, giornalista-poeta-critico d’arte calabrese di Cassano Jonio (CS):
“…L’analisi mette in risalto nel suo lavoro due fughe dalle norme abituali della pittura contemporanea: non c’è fusione tra i colori e nemmeno c’è l’appartarsi che esalta il colore stesso. C’è, invece, un costante tentativo di far predominare un colore accanto all’altro, quasi ad annullarli ma nello stesso tempo saggiarne la possibilità di voce e di risultato……
Gaglianone è guidato da un istinto di esperimento e da un’idea della pittura che è insaziabile…La pittura alla ricerca della pittura…”.
“…C’era in Giovanni la indicibile gioia della clandestinità culturale, che ha il suo culmine nell’anonimato sulla propria arte. Gaglianone firmava malvolentieri i suoi quadri, e molti sono rimasti senza firma…e spesso dietro alle sue tele dipinte scriveva “non finito” ……. “
Vincenzo Nappi
Vincenzo Nappi è nato a Belvedere Marittimo nel 1951. Chi ha avuto modo di conoscerlo, ha potuto apprezzarne le qualità umane e la sua onestà intellettuale: artista umile e prolifico, uomo buono, molto attento all’amicizia e con grandi doti di affabilità e generosità. Nappi è uno scultore. Ha lavorato il legno, l’argilla, la pietra.
Le mostre personali del 1991 e del 1999, ancora egli vivente, allestite nel suo paese di origine, ne hanno suggellato il successo e la notorietà. La sua morte, avvenuta nel 1999 (dicembre), ancora giovane, lo ha tolto all’affetto della sua famiglia, dei suoi cari, degli amici. Non gli ha permesso di completare la sua opera più imponente, dal punto di vista delle dimensioni: il tronco di un albero sradicato, a cui lavorava lentamente, a tratti, non avendo fretta di terminarla e, purtroppo, non l’ha terminata!
L’ultima sua opera
Nani Razzetti (critico d’arte di Diamante CS): “L’ambiente, le problematiche, la diuturna asperità del vivere, gli aneliti e le speranze, hanno dato vita al suo sentire artistico.
Nappi a lavoro, nel suo laboratorio
Dopo una serie di esperimentazioni (legni d’origine naturalistico appena sbozzati, forme più complete, argille plasmate lasciate alla purezza cromatica della cottura ed altre dipinte o arricchite da elementi di pura decoratività, temi dell’umano in formulazioni ora astratte ora simbolicamente figurative),
Busto in terracotta
le sue ultime opere, in pietra, posseggono un particolare impulso che dà la sensazione di non poter trattenere un insieme vitale e creativo. Queste nuove opere sono caratterizzate da una formulazione monolitica, quasi fossero ancestrali totem…La pietra ci appare ora lasciata liberamente corrugata, ora corsa da fenditure profonde, ora come tesa da pressioni endogene, ora corrosa e sgretolata da una patogenia inarrestabile e misteriosa….
“Il Mondo”, scultura in legno
E’ nello spazio che l’arte del Nappi rende la materia partecipante e viva in un contesto neo espressionistico e la penetra nei tagli e nei fori, aguzzi, precipiti, insistentemente tormentati.
“La Lumaca”, scultura in legno
E questo violentare la pietra lasciandola dove levigata e plasmata, dove nell’integrezza della sua essenza, è l’averle dato espressa vitalità e profonde significazioni di sofferta umanità, l’esprimere la volontà di rottura con il proprio passato, il proiettarsi in nuove e più complesse esperienze, sono elementi tutti testimonianti di quale e quanta sia la maturità raggiunta dal Nappi: come artista e come uomo.
“Il Filosofo”, scultura in legno
Il 24 aprile 2003 è stato presentato, nella sala-teatro della Scuola Media di Marina di Belvedere, “Io Vincenzo Nappi” il libro di Daniele Biondo sulla figura di Nappi artista e uomo, edito dalla Editur Calabria. L’autore dà voce all’artista Nappi che, in quest’opera di 60 pagine, racconta in prima persona la sua vita e le sue vicissitudini. A fianco la prima di copertina.
Antonella Iurilli Duhamel
Nata nel 1954 a Belvedere Marittimo, è scultrice, pittrice, membro della Società di Belle Arti di Verona, dove vive la maggior parte dell’anno. Trascorre le sue estati a Belvedere. Molto apprezzata per i suoi ritratti scultorei.
Le foto e i commenti critici di questa pagina sono tratti dal terzo volume della collana “Messaggi in bottiglia”, pubblicato da Edizioni Perla, Venezia, nel marzo 2005.
Metamorfosi II (2003, bronzo cerapersa e ametista)
..”Le opere non sono nate dal luogo della fantasia bensì dall’antro oscuro della memoria che è reminiscenza, rimembranza, ricordo…”
Genesi (2003, terracotta policroma)
“…Emblematiche, in questo senso, si rivelano le forme opulenti delle immagini che, con asciutta semplicità e astorica bellezza, fanno rivivere le dee della fecondità presenti in tutte le civiltà del mondo antico…”
Genesi (2003, tempera su carta)
…”All’umano recalcitrante il messaggio, forte e chiaro, è di prendere finalmente coscienza di far parte della natura e, quindi, di essere soggetto alle sue leggi inesorabili
Kundalini (2002, terracotta policroma)
“In ognuna delle sue opere è dato di cogliere l’attimo in cui l’Essere diviene, il momento preciso in cui l’Essere si trasforma in altro…”
Hieros Gamos (2003, tempera su carta)
“L’Arte crea e trasmette emozioni. Va perciò, vissuta. Non intesa, né tanto meno che mai, spiegata”.
(Note critiche di Antonio Binni, modenese, autore di saggi giuridici e studioso di filosofia, antropologia e storia delle religioni)
Luigi Impieri
Luigi Impieri é nato a Belvedere Marittimo (CS), si è diplomato in Scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Roma. Ha conseguito la laurea in DAMS presso l’Università di Bologna.
Attualmente insegna “Disegno e Storia dell’Arte” presso il Liceo Classico G.B. Morgagni di Forlì. Si occupa di Pittura, design , Progettazione d’interni e Teatro. Ha partecipato a mostre personali e collettive di design e pittura in Italia e all’estero, ricevendo premi e consenso da parte di pubblico e critica.
Realizza progetti d’interni per nuclei abitativi e negozi, organizza mostre ed eventi culturali. Le sue opere sono conservate in musei pubblici e collezioni private.
Pittura: DI NOTTE
pastelli su carta paglia 63×43 (2004)
M’interessa rappresentare il viaggio e gli incontri, durante gli spostamenti delle genti, in cerca di maggiore fortuna
Pittura: ALCUNE NOTTI
pastelli su carta paglia 63×45 (2004)
Pittura: ONDA BALLERINA
pastelli su carta cotone 69×59,5 (2006)
Come i profughi.
Mi piace sognare che i viaggi di costoro a differenza delle cronache, giungano a buon fine.
Pittura: IL BAGNO DI AURORA
pastelli su carta cotone 100×70 (2002-2005)
Pittura: BIANCO SUL BLU
acrilico su tela 50×50 (2009)
Ecco perché li rappresento così, come se tutto avvenisse in un sogno, dagli esiti positivi.
Pittura: VIA NEL VENTO
pastello su carta paglia (2005)
PORTA DI MARE
opera realizzata in occasione del Giubileo 2000
(Praia a Mare – CS)
Anche la pittura è per me un viaggio che a me piace raccontare così, oniricamente, come se osservassi il mondo con gli ingenui occhi dei bambini.
EMIGRANTI
ferro zincato e ceramica invetriata, altezza m 6
(Belvedere M.mo – CS)